I Wandervogel: il primo movimento giovanile in Germania

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Il primo movimento di contestazione giovanile

Cosa sono e come nacquero i Wandervogel? Ci trasferiamo in Germania, dove nel 1895 uno studente di nome Herman Hoffmann-Fölkersamb ottenne dal direttore del Ginnasio di Steglitz l’autorizzazione a organizzare lezioni libere di stenografia. L’anno successivo il gruppo di studenti cominciò ad organizzare passeggiate nei dintorni di Steglitz, e così via alcune escursioni di durata sempre più lunga.

Il nome viene da un poema di Joseph Von Eichendorff, uno dei più rappresentativi e qualificati esponenti della letteratura romantica tedesca, autore del celebre “Aus dem Leben Eines Taug enichts” (“Il diario di un perdigiorno”). Questo si può considerare il libro di riferimento della contestazione alla società industriale e commerciale che si stava formando in quell’ epoca.

Da questo libro emerge una nuova figura. Un giovane scanzonato in marcia dal tramonto all’alba, col sole o con la pioggia, sacco in spalla, cibo semplice e naturale, sempre in compagnia di uno strumento.

I Wandervogel diventano movimento giovanile

Il movimento dei Wandervogel fu ufficialmente istituito il 4 novembre 1901 ad opera di Karl Fisher, a Steglitz, un rione di Berlino. Da piccolissimo gruppo di ragazzi che facevano escursioni, il gruppo dei Wandervogel divenne ben presto il movimento giovanile più importante della Germania.

Quei ragazzi e ragazze avevano l’abitudine di riunirsi sulle colline accanto a castelli e rovine dell’epoca medioevale. Di notte i fuochi bruciavano nella valle di Nuthe, qui si celebrava il solstizio secondo i riti e le tradizioni degli antichi Germani. Con il tempo si diffuse anche l’abitudine alle scalate sulle vette.

Il canto era una pratica costante e accompagnava ogni momento del viaggio.  Si cantavano principalmente canzoni contadine rielaborate, ma anche i canti di mare e quelli di guerra. C’era un grande spirito di cameratismo.

Il Medioevo era il loro punto di riferimento. Proprio durante il Medioevo, quando gli scolari girovaghi andavano attraverso i campi e i boschi, si era dato al capo banda il soprannome di Baccante. Si trattava di un mito romantico.

I Wandervogel incarnano gli ideali Romantici

I Wandervogel cercavano la libertà dal mondo degli adulti, la spontaneità, oltre che lo spirito di avventura. Volevano scrollarsi di dosso tutte le restrizioni imposte dalla società borghese per tornare alla libertà della Natura.

Furono loro a diffondere  l’usanza del campeggio, del nudismo, della ginnastica e del culto del corpo virile e muscoloso. Consigliavano anche di essere astemi e vegetariani.

Wandervogel e nazionalismo

Come la cultura romantica il loro approccio era nazionalistico, sottolineando le radici teutoniche, mitiche e pagane della Germania.

Contrari all’urbanizzazione selvaggia causata dall’industrializzazione, si rifacevano all‘idea medioevale del borgo di campagna, dedicandosi alla riproposizione dei miti e riti pagani. Erano fortemente conservatori, perché contro l’ideale del progresso (o almeno quel progresso) e contro tutte le ideologie democratiche e moderniste.

Quei giovani sentivano la necessità di procedere ad una rigenerazione degli animi contaminati dalla civiltà edonista e materialista. Durante quello che fu il loro più grande raduno, tenuto nel 1913 sul monte Meissner, si assistette all’apogeo del movimento con ben 13000 partecipanti. Il primo festival di Woodstock della storia.

I Wandervogel dopo la prima guerra mondiale

Poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale questi ragazzi confluirono in organizzazioni paramilitari. Ma la grande guerra spazzò via un’intera generazione di giovani tedeschi, insieme ai loro romantici sogni e ideali.

Nonostante questo, dopo la guerra il movimento si ricostruì anche se i giovani superstiti vivevano un forte clima di disillusione. I Wandervogel e il gruppo degli scout tedeschi cominciarono ad interagire e influenzarsi l’un l’altro.

I primi portavano la cultura del trekking, avventure in viaggi più lunghi e in luoghi più lontani, e un’atmosfera di forte romanticismo. Gli scout portarono le uniformi, le bandiere, una maggiore organizzazione.

La diffusione dell’omosessualità

Non mancarono divisioni all’interno dei Wandervogel a causa anche del diffondersi dell’omosessualità di alcuni soggetti. Infine però si assistette al raggruppamento di tutte le associazioni maschili giovanili sotto l’indicazione comune di “movimento giovanile tedesco”.

Il pedagogista Gustav Wyneken il quale si ispirava all’Eros greco antico e al sistema culturale-pedagogico della pederastia greca influenzò non poco il movimento dei Wandervogel .

Eros pedagogico è il nome dato all’attrazione erotica e al sentimento d’amore, non necessariamente di tipo sessuale, che deve esserci sempre (per Wyneken) tra un maestro adulto e il suo allievo adolescente. O, come raccontava il poeta greco antico Stratone da Sardi, il sentimento estetico provocato dalla bellezza, nella relazione pedagogica tra membri dello stesso sesso di età differente.

Nel 1912 il giornalista e scrittore Hans Blüher, esponente di punta del movimento omosessuale di estrema destra giovanile pubblicò un saggio intitolato “Il movimento dei Wandervogel come fenomeno erotico

L’autore affermava chiaramente che il comune denominatore che teneva insieme questi giovani maschi era l’Eros, ovvero l’attrazione erotica tra individui dello stesso sesso.  Continuava dicendo che gli impulsi omoerotici sono fondamentali per saldare i legami di amicizia virile. Finiva col celebrare il cameratismo tra maschi.

Wyneken e Blüher e la pederastia antica

Anche Hans Blüher ripropose la pederastia antica nelle sue figure di erastès e eromenos. Eròmenos, tradotto con “amato”, era, nella tradizione della pederastia greca di Atene, un adolescente che aveva una relazione d’amore con un uomo adulto, conosciuto come Erastès.

Secondo Blüher, solo questo sistema culturale-sociale permetterebbe la creazione di una comunità composta di nature eroiche, leader carismatici capaci di attirare a sé valorosi guerrieri.

La tensione erotica omosessuale, sublimata, non potendo trovare sfogo in direzione fisica finisce con l’esprimersi in “genio creativo”.wandervogelNel pensiero di Blüher,  l’ideale di bellezza maschile trova la sua più compiuta espressione nell’ammirazione per la tipologia fisica snella e muscolosa.  Giovani, alti, belli, biondi e con gli occhi azzurri: in una parola ariani.

L’amore per il contatto diretto con la natura e il desiderio di mettere in evidenza la perfezione del fisico dell’uomo nordico (ariano) avevano spinto alcuni gruppi in direzione del nudismo. 

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L’ascesa dei nazionalsocialisti

Durante la loro ascesa, i nazionalsocialisti cominciarono ad intravedere l’opportunità di utilizzare alcuni metodi e simboli propri del movimento giovanile ed incorporarli in massa nella loro Gioventù hitleriana. Quest’ultima giunse presto ad avere 3,5 milioni di membri (il 40% dei quali ragazzi appena adolescenti). I Wandervogel sono stati difatti i primi a indossare camicie brune e a fare il saluto a braccio destro teso gridando “Sieg Heil“, cioè “Salve vittoria!”

Così proprio i giovanissimi romantici dei Wandervogel, disposti a sacrificare tutto per i propri ideali, si trovarono ad essere coinvolti nella formazione del celeberrimo Terzo Reich, nonostante il fatto vi facessero parte anche gruppi ebraici. I giovani maschi ebrei avevano il loro proprio gruppo Wandervogel chiamato “Blau-Weiss” (Bianco-Blu)

Ma alla fine, nel 1933, i nazisti mettono fuorilegge i Wandervogel, gli Scout e tutte quelle altre associazioni giovanili al di fuori del controllo diretto del Partito nazista e indipendenti dalla gioventù hitleriana.

Il manifesto programmatico del movimento giovanile

Il movimento Wandervogel viene rifondato al termine della seconda guerra mondiale. Esiste ancora oggi in Germania, rappresentato da migliaia di membri suddivisi in molte associazioni differenti ma parallele l’una all’altra.

Resta il fatto che i Wandervögel  erano nati come espressione di un disagio e di una protesta, da parte delle nuove generazioni. Si riproponeva l’amore romantico per la natura e il disagio per lo stile di vita industriale e capitalistico. Si riguardava al passato perché il presente era spaventoso.

Nel 1913, era uscito a Jena una specie di manifesto programmatico del Movimento giovanile. Tra coloro che contribuirono alla stesura del testo, troviamo il filosofo tedesco Paul Natrop, che respingeva la civiltà urbana come artificiale e definiva ipocrita la società moderna. Per l’umanità, l’unica via di salvezza sarebbe stato il ritorno integrale alla natura.

“Vogliamo liberarci da quel pensiero unilaterale che offende, e anzi calpesta l’uomo e la natura, orientato allo sviluppo di tecniche esterne, che si definiscono cultura ma che finora palesemente non si meritano questo alto nome se, al di là dei mezzi puri e semplici, l’unico nobile scopo, lo scopo dell’essere uomo, viene perso di vista e mille volte frustrato. Vogliamo liberarci dall’ipocrisia di una vita di società bislacca e profondamente insocievole, dalle forme e convenzioni, ormai vuote e prive di senso, di una vita che minaccia di soffocare ogni vera vita; buttar via quello strato di belletto, l’ingannevole apparenza di tutti quei falsi comportamenti e le false relazioni; vogliamo correggere tutte quelle distorsioni di cui soffre oggi, manifestamente, la vita sia dei singoli individui che della collettività. “

 Le paure generate dal capitalismo

Le cause dei fatti storici non sono mai semplici e lineari. Il trionfo dell’industria, della modernità e dell’urbanizzazione aveva causato paure e persino ostilità in molti settori della società tedesca.

Ad essere colpiti dal nuovo tipo di società capitalista furono soprattutto i cosiddetti ceti medi, che videro notevolmente ristretti i loro margini di guadagno a causa della concorrenza delle grandi imprese. Come oggi, che le botteghe soccombono ai supermercati e poi tutti ad Amazon.

All’interno della classe media iniziarono a diffondersi il rancore e la frustrazione. Molti individui si sentivano minacciati da forze oscure e misteriose (l’Alta Finanza o i Grandi Capitalisti, ad esempio), come oggi ci sentiamo minacciati da Nuovo Ordine e Massoneria. Purtroppo il capro espiatorio furono gli Ebrei, colpevoli di manovrare i capitali e le banche.

Ad esempio, il musicista Richard Wagner riteneva che le doti richieste per emergere nella civiltà urbana fossero l’astuzia e il gretto calcolo razionalistico. Tali doti materialistiche erano tipicamente ebraiche, mentre, secondo il suo pensiero, i veri tedeschi erano attratti dai puri e cavallereschi ideali della sete di gloria, del sacrificio, della contemplazione della bellezza.
Molti ragazzi che avevano aderito al movimento dei Wandervögel fecero proprie le posizioni di Wagner. E poi sappiamo tutti che cosa ne è venuto fuori purtroppo.

Lo stile di vita dei Wandervogel si trasferisce negli Stati Uniti

Tutte queste convinzioni e stile di vita dei Wandervogel vennero introdotte negli Stati Uniti d’America dai tedeschi che erano fuggiti negli Usa dalla Germania.

I giovani statunitensi, poi, adottarono in parte le abitudini  dei nuovi immigrati. Lo stile di vita dei Wandervogel influenzò il movimento giovanile degli Hippy e oggi molte di quelle abitudini, come il campeggio, il nudismo, o il viaggio zaino in spalla sono esperienze comuni per chi vuole ritornare al contatto con la natura e ritrovare se stesso.

Nel suo romanzo più autobiografico, Paulo Coelho ci porta a rivivere il sogno di rivoluzione e pace della generazione hippie. il titolo del romanzo è proprio Hippie 

prossimo articolo: La beat generation

Fonti:

il movimento giovanile tedesco

(W. Mogge, I Wandervögel: una generazione perduta. Immagini di un movimento giovanile nella Germania prenazista.

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