Intuizione: una funzione importante per l’autorealizzazione

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Nel precedente articolo ho parlato del valore scientifico che gli studiosi dell’Istituto HeartMath cercano di dare a conoscenze che fino a ieri potevano essere considerate solamente esoteriche. Oggi queste conoscenze vengono studiate e confermate su base scientifica. Abbiamo parlato di intelligenza del cuore, di allineamento sincronistico con il cuore energetico.e dell’importanza della funzione dell’intuizione.

Sviluppare l’intuizione è utile nella vita di tutti i giorni, per raggiungere uno stato di autorealizzazione, o di vero “successo” personale. In Occidente le tecniche per lo sviluppo dell’intuizione hanno un grande appeal. Promettono di ottenere incremento di potere e successo personale, nonché risoluzione di molti problemi psicologici e non. Queste tecniche non sono più esclusivo appannaggio di scuole esoteriche richiedenti disciplina e preparazione.

Mentre è giusto che l’essere umano cerchi di sviluppare il suo potenziale è anche giusto ricordare che lo sviluppo dell’intuizione è un percorso che conduce a stati di coscienza sempre più ampi ed esperienze transpersonali. A questo punto una volta risvegliata la sua natura spirituale l’essere umano desidera superare il suo egocentrismo e si avvia verso la “realizzazione del Sé“, ossia delle sue qualità più genuinamente umane, spirituali ed etiche che lo portano al desiderio di servire il mondo con gioia pura.

Definizione di esperienza intuitiva

Le esperienze che sono comunemente chiamate intuitive hanno un ampio raggio: rientrano in questo gruppo la comprensione mistica della verità assoluta, l’intuizione della natura della realtà, la coscienza unitiva, l’ispirazione artistica, la scoperta scientifica e l’invenzione, la risoluzione dei problemi in modo creativo, la percezione di nuove possibilità, la percezione extrasensoriale, la chiaroveggenza, la telepatia, la precognizione, la retrocognizione, i sentimenti di attrazione e avversione “a pelle”, avere “sensazioni”, conoscere o percepire attraverso il corpo piuttosto che con la mente razionale, le premonizioni.

prime concezioni psicologiche sull’intuizione

Le prime concezioni psicologiche riguardo l’intuizione hanno preso principalmente in considerazione l’intuizione come inferenza. Il termine veniva usato per descrivere il processo per giungere a una conclusione accurata sulla base di meno informazioni di quanto sarebbe normalmente richiesto per raggiungere tale conclusione. L’ipotesi è che l’informazione sia acquisita attraverso i soliti canali sensoriali, con i soliti processi cognitivi, ma sia il processo che le informazioni rimangono essenzialmente inconsci.

Abraham Maslow e la B-Cognition

Abraham Maslow studiò le persone “autorealizzate”, e in particolare si è concentrato sul modo in cui queste percepiscono il mondo.

Egli pensava che queste persone apprendessero le cose in un modo diverso.  Un modo che chiamò B-Cognition, abbreviazione di Being-Cognition. Nella Cognizione B, l’individuo percepisce l’oggetto come se l’individuo fosse parte dell’oggetto stesso. E’ un modo di conoscere amorevole, universalizzante e interconnesso. Conoscere l’oggetto così bene da scoprire se stessi nell’oggetto stesso, o collegamenti a se stessi, e attraverso quei collegamenti, intuire più collegamenti al tutto.

Un modo di guardare o di conoscere che comprende l’esistenza dell’oggetto e la propria esistenza. Un modo di conoscere che irradia amore, gioia, contentezza, accettazione, apprezzamento, perdono a chi è in contatto con l’individuo.

Le grandi personalità riescono a vivere in Cognizione B. Il resto di noi lo fa di tanto in tanto per esempio nel processo di creazione artistica, nell’ascolto della musica, nella meditazione o nei momenti di consapevolezza, camminando nei boschi, insomma in un momento di “flusso”.

Secondo Maslow, la cognizione B assume due forme. Una forma è un tipo globale di coscienza “in cui tutto il cosmo è percepito e tutto ciò che è in esso è visto in relazione con tutto il resto, incluso il percettore“. Nell’altro modo c’è un’estrema focalizzazione della coscienza su un oggetto specifico, che si tratti di una forma d’arte o di un albero o di un bambino o di una roccia, in modo che il resto del mondo, incluso il percettore, scompare.

B-Cognizione e D-Cognizione

Maslow distingue la Cognizione B dalla Cognizione D, che significa  Deficit-Cognition, cioè percepire in un modo che separa l’osservatore dall’osservato. Giudicare, categorizzare, assegnare un valore relativo, valutare la pertinenza, mettere in parentesi, determinare l’utilità o la bellezza, investigare la verità logica, ecc.. Un modo che facciamo sempre tutti. Nel conoscere ci chiediamo sempre se questa cosa è utile e anche se ci farà soffrire.

La cognizione D è il modo in cui noi, in Occidente, vediamo la realtà normalmente. Considerato da molti come l’unica via, in ogni caso è ritenuto il modo preferito e più produttivo. Corrisponde al paradigma meccanicistico oggettivista della scienza.

Le esperienze di picco

Maslow ha voluto approfondire il senso dell’autorealizzazione, studiando quelle che chiama peak experiences, stati di coscienza eccezionali con i quali l’uomo fa esperienza in un modo assolutamente diverso, ed infinitamente più ricco, del suo essere nel mondo. Accade per esempio quando si è completamente presi dalla contemplazione della bellezza, oppure quando si è immersi in qualche forma di creazione, o ancora nell’estasi mistica ed in altre forme di esperienza religiosa, nella meditazione.

Tradizioni filosofiche sull’intuizione

Filosofi come Bergson e Spinoza hanno affermato che l’intuizione consente un’esperienza diretta della verità, trascendendo l’uso della ragione e dell’intelletto. Ciò presuppone che la verità possa essere conosciuta in modo intuitivo e che anche gli oggetti di percezione possano essere appresi intuitivamente.

L’esperienza intuitiva di natura religiosa non riguarda la conoscenza dei fatti. È un’esperienza di un’altra dimensione della realtà che viene percepita come più basilare, più valida e più reale del mondo quotidiano dell’esperienza ordinaria.  L’intensità di quella realtà può essere espressa solo metaforicamente.

Buddismo e intuizione

Questa visione ha molto in comune con il concetto buddista di mente intuitiva come definito da Lama Govinda (1969). La mente intuitiva è quell’aspetto della mente che la rende contemporaneamente tutt’uno con la mente universale. È attraverso la mente intuitiva che la coscienza universale ha esperienza di sé nella molteplicità del mondo materiale.

Per Lama Govinda, come per Bergson e Spinoza, è attraverso l’intuizione che l’essenza della vita può essere compresa.

Trungpa (filosofo e maestro di meditazione tibetana) sottolinea che nella mente intuitiva troviamo che tutto è dentro di noi. Possiamo usare teorie e immaginazione, ma questo è solo l’inizio della conoscenza intuitiva.

Albert Einstein ha definito la mente intuitiva un dono sacro e la mente razionale un servo fedele. Solo la nostra società onora il servo e dimentica il dono.

Psichedelia e intuizione

Con l’avvento delle sostanze psichedeliche, improvvisamente un gran numero di persone si trovarono inavvertitamente a sperimentare profonde e talvolta inquietanti intuizioni sulla natura della realtà che non appariva più ordinaria.

La psicologia convenzionale offriva poco in termini di teoria concettuale che potesse spiegare la natura di queste esperienze che, alterando la coscienza, cambiavano anche valori, credenze e comportamenti.

intuizione per Jung

Solo la psicologia analitica di C.G. Jung offriva una teoria della personalità che potesse accogliere i fenomeni esperienziali riportati nell’esperienza psichedelica.

Per Jung l’intuizione non è affatto riducibile all’inferenza. L’intuizione è una funzione psicologica presente in tutti gli uomini, anche se in misura diversa, e manifestata secondo il tipo di personalità. L’intuizione percepisce in modo irrazionale e acritico ed  è definita da Jung come una percezione di realtà che non sono note alla coscienza.

Intuizione per Roberto Assagioli

Assagioli parla della funzione dell’intuizione nel suo scritto “Psicosintesi: manuale di Principi e Tecniche“.

“L’intuizione è una delle funzioni meno riconosciute e meno apprezzate, e quindi una delle funzioni represse o non sviluppate. È repressa da un meccanismo simile a quello della repressione delle pulsioni inconsce, ma generalmente la motivazione è diversa. La repressione dell’intuizione è prodotta dal non riconoscimento, dalla svalutazione, dall’incuria e dalla mancanza della sua connessione con le altre funzioni psicologiche.”

scopo dell’intuizione

“Lo scopo di attivare l’intuizione è quello di mettere a disposizione dell’individuo una preziosa funzione che generalmente rimane latente e inutilizzata, lasciando quindi l’individuo incompleto nel suo sviluppo. Un altro scopo è quello di offrire all’individuo uno strumento di cognizione e di approccio alla realtà, e nelle relazioni interpersonali  la comprensione intuitiva di altri esseri umani. Un altro scopo è aiutarlo a distinguere tra intuizioni genuine e intuizioni false o presunte che sono in realtà generalizzazioni sentimentali o nozioni fantasiose prive di fondamento nella realtà.”

conoscenza con l’intuizione e conoscenza col pensiero

“La distinzione essenziale tra la cognizione attraverso l’intuizione e la cognizione attraverso le funzioni del pensiero o del sentimento è che l’intuizione è immediata e diretta, è sintetica o olistica, cioè, è un’apprendimento immediato di un tutto e non di parti diverse elaborate successivamente per formare un tutto.”

“Solo l’intuizione dà una vera comprensione psicologica sia di se stessi che degli altri. Ogni volta che si vuole raggiungere una vera comprensione dell’essenza della qualità specifica di un essere umano, di un gruppo o di relazioni umane, l’uso dell’intuizione è indicato e persino necessario.”

attivazione dell’intuizione

“L’intuizione, così come le altre funzioni psicologiche, può essere attivata seguendo la legge generale che l’attenzione e l’interesse ne favoriscono la manifestazione. L’attenzione ha il potere di alimentare e ha anche un potere di mettere a fuoco. Si potrebbe anche dire che ha un potere evocativo, e l’attenzione implica apprezzamento e quindi valutazione.”

“Una caratteristica delle intuizioni è che sono fugaci e, curiosamente, molto facilmente dimenticate, nonostante il fatto che nel momento in cui entrano nel campo della coscienza sono molto vivide e il soggetto non pensa che le dimenticherà facilmente. La deduzione pratica da questa caratteristica “fugace” è di annotare immediatamente qualsiasi intuizione.”

intuizione e intelletto

“L’intuizione è il progresso creativo verso la realtà. L’intelletto ha, in primo luogo, la funzione preziosa e necessaria dell’interpretazione, cioè della traduzione, verbalizzazione in termini mentali accettabili, dei risultati dell’intuizione. In secondo luogo, di verificare la sua validità; e in terzo luogo, per coordinare e includerla nel corpo della conoscenza già accettata. Queste funzioni costituiscono l’attività legittima dell’intelletto.”

Milan Ryzl e le esperienze extrasensoriali

La procedura che Assagioli delinea per l’attivazione dell’intuizione non è diversa dalla procedura delineata da Milan Ryzl per l’attivazione dell’esperienze extra sensoriali.

Tra parentesi Ryzl fu il primo a pubblicare materiali scientifici sulla parapsicologia moderna nei paesi comunisti. Dimostrò che l’esperienza extrasensoriale può essere ripetutamente prodotta in laboratorio in condizioni rigorose. Fu il primo a eseguire un esperimento di successo che ha dimostrato che la percezione extrasensoriale può essere utilizzata come mezzo di comunicazione affidabile.

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procedura per attivare l’intuizione

Per Assagioli l’intuizione può essere attivata attraverso una forma di meditazione. Il primo passo è calmare la mente, liberandola da tutti i pensieri estranei. Questo, come sa chiunque abbia fatto qualsiasi tipo di meditazione, non è così facile come sembra. Tuttavia è essenziale come punto di accesso a livelli più profondi di consapevolezza. Questo calmarsi della mente può anche essere descritto come un abbassamento della soglia della coscienza per includere la consapevolezza dei processi normalmente inconsci.

È importante riconoscere che il processo apre inevitabilmente la porta sia all’inconscio superiore che a quello inferiore. (vedi ovoide Assagioli) L’intuizione può diventare accessibile alla coscienza attraverso l’immaginario visivo, l’immaginario uditivo e le risposte cinestetiche così come i vaghi sentimenti indifferenziati di solito indicati come intuizioni.

Stadio di aperta recettività

Una volta raggiunto uno stato di recettività aperta, il passo successivo consiste nel raggiungere la parte della realtà che si desidera contattare. Ryzl descrive il prossimo passo nello sviluppo dell’esperienza extrasensoriale come concentrazione intensiva.

Il terzo passo è un’attesa silenziosa. Le impressioni ricevute devono essere annotate, interpretate e controllate per verificarne l’accuratezza. Determinare quando una percezione è veramente intuitiva, nel senso che comprende la realtà, o quando è immaginaria, o semplicemente una proiezione personale, è compito della discriminazione intellettuale. La natura elusiva delle percezioni intuitive rende difficile testarle in laboratorio, ma la mancanza di discriminazione può portare a supposizioni errate senza fondamento nella realtà.

In conclusione direi che l’intuizione è proprio la scala che ci aiuta a risalire il sentiero che conduce alla trascendenza.

Foto di pixel1 da Pixabay

fonti:

EXPLORING INTUITION:
PROSPECTS AND POSSIBILITIES
Frances Vaughan Clark
Transpersonal Therapy Institute
Marin County, Californiahttp://www.atpweb.org/jtparchive/trps-05-73-02-156.pdf

Roberto Assagioli – Psicosintesi:Un manuale di Principi e Tecniche

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