L’interconnessione dell’uomo con l’universo

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Interconnessione uomo-universo

La fisica classica per millenni ha definito la realtà come una vasta gamma di oggetti solidi separati da uno spazio vuoto. Gli scienziati oggi, tuttavia, suggeriscono che un filo invisibile lega tutte le cose insieme, cioè che ci sia una rete olistica di interconnessione.

Gli scienziati di HeartMath suggeriscono che il cuore fisico dell’essere umano ha canali di comunicazione che lo collegano anche con il suo cuore energetico altrimenti detto intuitivo o cuore spirituale.

L’interdipendenza nelle tradizioni spirituali

L’interdipendenza di tutte le cose si può trovare in molte tradizioni spirituali. Nel Buddismo, per esempio, “Tutto è uno”. Ogni essere dell’universo dipende da tutto il resto per la sua esistenza.  Non solo siamo connessi alle altre persone, ma siamo connessi all’aria attraverso il respiro e all’universo attraverso la luce. Il sutra Avatamsaka definisce le dimensioni spazio-temporali  “tempo infinito e spazio senza limiti” e tutte le cose non sono separate.

Il fisico Fritjof Capra

Nel libro “Il Tao della fisica” Fritjof Capra elenca una vasta serie di “affinità” tra il quadro che sembra emergere dalla fisica contemporanea e gli insegnamenti delle religioni orientali  e i relativi sistemi filosofici.

L’universo sarebbe la manifestazione di un unico campo astratto di intelligenza universale, che darebbe origine ad ogni forma e le sue parti sarebbero intimamente connesse a formare un grande organismo unitario.

In questa visione, importanza decisiva viene attribuita alle onde e al concetto di vibrazione, che sostituisce il concetto tradizionale e statico di materia (che difatti è superato dall’attuale fisica nucleare e subnucleare).

 Il fisico David Bohm

La teoria dell’Ordine Implicito contiene una visione cosmica ultra olistica, che mette in interconnessione ogni cosa con qualsiasi altra. Qualsiasi elemento individuale può rivelare «dettagliate informazioni riguardo qualsiasi altro elemento nell’universo».

Durante i primi anni 80 Bohm sviluppò la sua teoria dell’Ordine Implicito per spiegare il comportamento bizzarro delle particelle subatomiche, comportamento che i fisici quantistici non sono stati capaci di spiegare. Sostanzialmente due particelle subatomiche, che hanno interagito una volta, possono istantaneamente «rispondere al movimento reciproco centinaia di anni dopo quando sono distanti anni luce». Questo strano fenomeno è detto l’effetto EPR, così chiamato dopo gli esperimenti di Einstein, Podolsky e Rosen.

Bohm sostiene che lo spazio e il tempo possono effettivamente derivare da un livello ancora più profondo della realtà oggettiva. Lui chiama questa realtà Ordine Implicito. Nell’Ordine Implicito ogni cosa è connessa e, in teoria, ogni elemento individuale può rivelare informazioni su qualsiasi altro elemento dell’universo.

“Lo spazio non è vuoto. E’ pieno, un Plenum opposto a un vuoto, ed è il terreno per l’esistenza di ogni cosa, compresi noi stessi. L’universo non è separato da questo mare cosmico di energia”

L’ologramma come metafora

Prendendo in prestito l’idea dalla fotografia olografica, l’ologramma è la metafora preferita di Bohm per spiegare l’idea dell’Ordine Implicito.

L’olografia si basa sulle interferenze di onde. Se due lunghezze d’onda di luce sono di frequenze diverse, interferiranno l’un l’altra e creeranno uno schema. «Poiché un ologramma registra dettagli sulla lunghezza d’onda della luce stessa, è anche un magazzino denso di “informazioni”.

Bohm nota che l’ologramma rivela chiaramente come «il contenuto completo – nel principio che si estende oltre tutto lo spazio e il tempo – è avvolto nel movimento delle onde (elettromagnetiche o di altro tipo) in ogni regione data». In pratica l’ologramma illustra come «le informazioni sull’intera scena olografica sono comprese in ogni parte del film».

Bohm crede che ci sia una speciale energia nella più grande profondità del fondamento di tutta l’esistenza. Il “Plenum”, «un’immensa fonte d’energia». L’energia di questo fondamento è legata ad un continuo movimento che chiama «holomovement».  Infatti Bohm unisce il principio che tutto è indiviso con il principio che tutto è  un continuo divenire, il “flusso universale”. Il tutto non è statico ma un divenire in cui tutto si muove insieme in un processo di interconnessione. E’ l’holomovement a trasportare l’Ordine Implicito. L’holomovement si avvolge e svolge senza fine in infinite dimensionalità.  Questo concetto è meglio esposto nel suo libro “Wholeness and the Implicate Order“del 1980.

Come sopra così sotto

“È vero senza errore e menzogna, é certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per compiere i miracoli della Cosa-Una (di una cosa sola).”

Questa frase proviene dall’inizio della cosiddetta Tavola di smeraldo o Tavola smeraldina. E’ un testo sapienziale che secondo la leggenda sarebbe stato ritrovato in Egitto, prima dell’era cristiana.

Il testo era inciso su una lastra di smeraldo ed è stato tradotto dall’arabo al latino nel 1250. Rappresenta il documento più celebre degli scritti cosiddetti “ermetici” ed è attribuito allo stesso Ermete Trismegisto. Esso apparve per la prima volta in versione stampata nel De Alchemia di Johannes Patricius (1541).

Le opere attribuite a Ermete Trismegisto, e conosciute come Corpus hermeticum, ebbero grande credito e furono molto popolari tra gli alchimisti, che ritenevano il loro autore un “sapiente” realmente esistito e vissuto nell’Antico Egitto.

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Interconnessione nella magia e stregoneria

Per la magia questa citazione detiene la chiave di tutti i misteri.  Tutti i sistemi di magia funzionano  con questa formula. ‘Quello che è sopra è lo stesso di quello che è sotto’ … Il macrocosmo è lo stesso del microcosmo

Per essere più precisi: “Come sopra così sotto, come dentro, così fuori, come l’universo così l’anima”

Per il mago l’atto magico, quello di provocare una trasformazione delle cose senza alcun contatto fisico, è compiuto da un atto immaginativo accompagnato dalla volontà. Il mago sa con certezza che affinché accada il cambiamento egli deve credere fermamente che accadrà.

Il mondo del mago è un ”intero indipendente”, una rete di cui nessun filo è autonomo. Mente e corpo, galassia e atomo, sensazione e stimolo sono intimamente legati.

La stregoneria è un insieme di pratiche magiche e rituali a carattere simbolico che mirano ad  influire positivamente o negativamente sulle persone o sulle cose. Spesso è stata associata alla magia nera e al demonio. Ma nella sua accezione positiva è diffusa in tutte le culture (primitive o evolute) ed è presente nella storia umana fin dall’antichità ed è stata rivalutata a partire dalla metà dell’Ottocento come un culto neopagano di adorazione della natura.

La stregoneria e l’interconnessione

La stregoneria si basa sulla visione secondo cui tutte le cose sono indipendenti e interconnesse. Questi concetti ruotano attorno alla credenza che tutte le cose provengono dalla Cosa Una, o Prima Causa.

Lo scopo di tutti i rituali nelle cerimonie  magiche è di unire il microcosmo con il macrocosmo per unirsi a Dio tramite la coscienza umana. Quando si raggiunge una tale unione suprema, il soggetto e l’oggetto diventano uno.  il mago sente di essere coscientemente in contatto con tutti gli elementi dell’universo e quindi può controllarli. Il mago si sente connesso con l’universo.

Quando si sente all’unisono con l’universo, il mago sa di aver raggiunto il suo Sé Superiore o Vero Sé perché ha raggiunto la padronanza di se stesso e dell’universo.

Sciamanesimo e interconnessione

Lo sciamanesimo come tante altre culture antiche ha una visione animistica del mondo. Un animista crede che tutte le parti della Creazione siano vive in qualche modo ed abbiano uno spirito.

Nulla è morto nell’universo per l’animista. Non solo gli esseri viventi hanno un’anima, ma anche tutti gli animali e le piante ed allo stesso modo le rocce ed i fiumi, le montagne e le nuvole, le stelle, il sole e la luna. Perfino una malattia od un concetto od un cerimonia od un oggetto rituale hanno un’anima. Tutto ha un’anima e viviamo all’interno di una vasta rete di interconnessione.

L’intuizione

Tre tipi di intuizione

La ricerca all’Istituto HeartMath suggerisce che ci sono tre categorie o tipi di processi descritti dalla parola intuizione. Il primo tipo di intuizione, spesso chiamata conoscenza implicita o apprendimento implicito, si riferisce essenzialmente alla conoscenza acquisita in passato, che è stata dimenticata o non si pensava di aver imparato. In questo caso il cervello risponde ai nuovi problemi con ricordi impliciti basati su esperienze precedenti.

Il secondo tipo di intuizione viene chiamato sensibilità energetica, e si riferisce alla capacità del sistema nervoso di rilevare e rispondere a segnali ambientali come i campi elettromagnetici.

Intuizione non locale

Lo studio dell’intuizione non locale, a volte è stato inserito nella stessa categoria della telepatia, della chiaroveggenza e della precognizione, è stato spesso oggetto di dibattito nella comunità scientifica.

L’ipotesi in parte verificata da esperimenti è che il cuore fisico dell’uomo è accoppiato a un campo di informazioni non legato ai classici limiti del tempo e dello spazio, che interagisce con la molteplicità dei campi energetici in cui il corpo è incorporato. Un rigoroso studio sperimentale ha dimostrato che il cuore riceve e elabora informazioni su un evento futuro prima che l’evento si verifichi effettivamente. In più l’essere in uno stato di coerenza psicofisiologica migliora le capacità intuitive.

L’intuizione non locale è trasformazionale e contiene la saggezza che fluisce dal più alto campo di informazione dell’anima giù nel sistema psicofisiologico attraverso il cuore energetico e può “informare” le nostre esperienze.

Intelligenza del cuore

Per l’istituto HeartMath questo è l’intelligenza del cuore.

L’intelligenza del cuore è il flusso della più alta consapevolezza e dell’intuizione che sperimentiamo quando la mente e le emozioni sono portate in allineamento sincronistico con il cuore energetico. Quando siamo centrati sul cuore e coerenti, abbiamo un accoppiamento più stretto e un maggiore allineamento con la nostra più profonda fonte di intelligenza intuitiva. Siamo in grado di autoregolamentare in modo più intelligente i nostri pensieri e le nostre emozioni e nel tempo questo eleva la coscienza e stabilisce una nuova linea di base interna fisiologica e psicologica. In altre parole, vi è un maggiore flusso di informazioni intuitive che viene comunicato tramite il sistema energetico emozionale ai sistemi mente e cervello, risultando in una più forte connessione con la nostra più profonda voce interiore.

Il potere dell’intuizione

Anche se il grado di accesso delle persone all’intuizione del cuore varia, tutti abbiamo accesso ai tre tipi di intuizione.

L’intuizione ci consente di aumentare la nostra capacità di andare oltre le reazioni e le percezioni automatiche. Ci aiuta a prendere decisioni più intelligenti da una fonte più profonda di saggezza, intelligenza e discernimento equilibrato, in sostanza aumentando la nostra coscienza, la felicità e la qualità della nostra esperienza di vita. Questo aumenta le sincronicità e migliora la nostra creatività e capacità di fluire attraverso la vita. Aumenta anche la nostra capacità di gestire situazioni scomode come trattare con persone difficili con maggiore facilità e promuove l’interazione armoniosa e la connettività con gli altri.

Per accedere alla nostra intelligenza intuitiva dobbiamo imparare a prestare attenzione ai segnali interiori che spesso sono soffocati da continue chiacchiere mentali e disordini emotivi.

Con una maggiore consapevolezza ci accorgiamo che il cuore comunica un flusso costante di informazioni intuitive alla mente e al cervello.

Dato che esiste una relazione tra maggiore coerenza cardiaca e accesso a segnali intuitivi, la capacità di passare a uno stato coerente è un fattore importante in tutti e tre tipi di intuizione.

E’ possibile accedere più efficacemente all’intelligenza intuitiva entrando prima in uno stato coerente, calmando le chiacchiere mentali e l’agitazione emotiva e prestando attenzione ai cambiamenti nei nostri sentimenti, un processo che porta segnali intuitivi alla consapevolezza cosciente. Abbiamo riscontrato che l’aumento della coerenza del ritmo cardiaco è correlato a significativi miglioramenti nelle prestazioni in attività che richiedono attenzione focalizzata e sottile discriminazione.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

fonti:

https://www.scienceandnonduality.com/david-bohm-implicate-order-and-holomovement/http://www.inochi.it/downloads/articoli/Bohm_e_l_Ordine_Implicito.pdf

wikipedia

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