Hamer, studio sul cancro

Una presenza sempre più inquietante

A quanti sarà capitato? A molti, moltissimi. Incontri un’amica che non vedevi da tempo e te lo dice. Una telefonata, un messaggio whatsapp e scopri che anche lui ce l’ha. Poi ti chiedi che fine ha fatto quel vicino che non vedi da tanto tempo e scopri che non c’è più. Tua figlia  fuma e hai terrore. Ogni piccolo dolore ti tormenta. Il cancro e la paura che hai di lui ti gira intorno. Ecco perché vuoi saperne di più e cominci a chiederti perché.

La cura del cancro

Gli scienziati parlano di trovare la cura del cancro. Si può trovare una cura quando si conosce una causa di un male. A tutt’oggi  non sembra che sia stata definitivamente trovata una vera causa. Eppure gli scienziati insistono per trovare una cura.

L’oncologia si basa su certi presupposti accettati da tutti ma non veramente provati. Primo tra tutti, che essendo il cancro una condizione fisica, le sue cause siano solo fisiche. Per questo si è fatta molta ricerca sulle cause ambientali, genetiche, nutrizionali e tossiche.

Di conseguenza, essendo una malattia solo fisica, la cura deve essere fisica. E questo ha portato all’uso della chemio e della radioterapia ma anche altre cure naturali cosiddette alternative basate su integratori ed erbe combattono una causa fisica.

L’istituto della sanità dichiara che non esiste alcuna prova dell’origine psicologica del cancro. Semplicemente ammette che la scoperta della malattia può causare depressione ed ansia, ovviamente.

La teoria del dottor Hamer

Uno degli studi più recenti nel campo della terapia psicosomatica del cancro proviene dalla Germania. Il dottor Ryke-Geerd Hamer, recentemente scomparso, primario del reparto di medicina interna in una clinica di ginecologia e oncologia a Monaco, nell’arco di dieci anni ha esaminato 20.000 pazienti malati di cancro.

Hamer era particolarmente incuriosito dal fatto che il cancro non si diffonde direttamente da un organo ai tessuti circostanti. Per esempio il cancro alla cervice non si diffonde nell’utero. Nelle sue ricerche notò anche che tutti i suoi pazienti avevano qualcosa in comune: c’era stato in loro una qualche specie di conflitto psico-emozionale precedentemente allo sviluppo della malattia. In genere un conflitto che iniziato pochi anni prima non era mai stato risolto.

Il focolaio di Hamer

In più Hamer  notò che tutti i malati avevano un’ombra nera con cerchi concentrici in una parte del cervello. Egli la chiamò Hamer Herd (focolaio di Hamer). Alla TAC cerebrale senza liquido di contrasto i focolai di Hamer sono chiaramente visibili. Osservò che la posizione dell’ombra variava ma era uguale in tutti i malati dello stesso tipo di cancro. Inoltre c’era una correlazione tra l’ombra nera nel cervello, l’organo in cui il cancro si sviluppava e il tipo di conflitto non risolto.

Sulla base di queste osservazioni Hamer suggerì che quando siamo in un conflitto non risolto, la parte del cervello che corrisponde all’emozione provata si ammala lentamente. Ogni “centro emotivo” è connesso ad un organo specifico. Quando un centro si indebolisce comincia a mandare informazioni sbagliate all’organo che controlla. Questo si traduce nella formazione nel tessuto di cellule deformate, cioè il cancro.

Hamer pure pensò che le cellule della metastasi non fanno parte dello stesso cancro che si diffonde agli altri organi. E’ il risultato di nuovi conflitti che potrebbero essere causati anche dallo stress di avere il cancro e dalle terapie invasive.

La psicoterapia come cura del cancro

Per questo Hamer cominciò ad includere la psicoterapia tra le cure e così scoprì che quando il conflitto era risolto il cancro smetteva di avanzare. L’alone nero nel cervello cominciava a scomparire. I raggi-x del cervello mostravano un edema di guarigione attorno al centro emozionale danneggiato, non appena il tessuto del cervello cominciava a rigenerarsi. Un edema similare poteva essere visto attorno al tessuto cancerogeno, ora inattivo.

Tra l’altro il dottor Hamer ha avuto modo di sperimentare personalmente la connessione tra il conflitto emotivo e la malattia. Quando suo figlio fu ucciso, subito dopo  sviluppò un cancro ai testicoli che egli identificò come il risultato del dolore della perdita.

Lo shock inevitabile

Secondo Hamer ogni cancro ha origine da uno shock molto forte, improvviso e che dà un senso di isolamento. L’esperienza dello shock è simultanea o virtualmente simultanea su tre livelli: psiche, cervello, organo.

Non tutti i problemi giornalieri sono traumatici. Quello che distingue il trauma che può causare il cancro è lo stress continuo sul sistema nervoso simpatico. Lo stress produce perdita di appetito, insonnia e il continuo rimuginare sul contenuto stressante.

Per esempio un individuo viene colpito da un trauma emotivo, vissuto in maniera drammatica e che  lo coglie impreparato. Continua a viverlo in solitudine rimuginando continuamente il problema, senza intravedere alcuna soluzione. Si tratta spesso di un episodio vissuto in modo conflittuale. Allora e solo allora il cervello entra in azione mettendo in moto uno speciale programma biologico per la sopravvivenza dell’individuo.

L’intensità del trauma emotivo determinerà la gravità della malattia, mentre il tipo di emozione determinerà la localizzazione nel corpo.
Quindi la malattia è un simultaneo squilibrio a livello psichico, cerebrale e fisico dovuto ad un trauma emotivo.

I programmi biologici di sopravvivenza

Secondo Hamer l’uomo non sarebbe potuto sopravvivere fino ad oggi se non avesse integrato nel suo cervello programmi biologici di sopravvivenza volti al superamento di ogni genere di ostacoli che nel corso dei millenni si sono presentati sul cammino della sua evoluzione. Una volta superato l’ostacolo, la soluzione viene trasmessa alle generazioni future.

Tutti i comportamenti dell’uomo (comprese le malattie) sono determinati da programmi speciali di sopravvivenza inscritti nel cervello fin dalla notte dei tempi. La malattia è una soluzione biologica del cervello, l’ultima possibilità di sopravvivenza.

Difficile da capire ma interessante

Prendiamo ad esempio il cancro del colon: il conflitto biologico legato all’intestino è, come dice il dott. Hamer, “un conflitto simile a un boccone indigeribile”. Gli animali sperimentano questi problemi in termini reali, quando, per esempio, un pezzo di cibo è bloccato nel canale intestinale. In risposta a questa situazione potenzialmente pericolosa per la vita, le cellule intestinali iniziano immediatamente a moltiplicarsi. Lo scopo biologico dell’aumento cellulare è di produrre più succhi digestivi in ​​modo che il boccone di cibo possa essere scomposto e possa passare attraverso il canale. Noi umani abbiamo ereditato questo programma di risposta biologica. Per noi, un “boccone indigeribile” può simbolicamente tradursi in un insulto, un divorzio difficile, una lite per denaro o proprietà, o un caso giudiziario che non possiamo “digerire”.

Il Dr. Hamer ha scoperto che quando sperimentiamo un tale conflitto simile a un “pezzo indigeribile”, viene avviato lo stesso processo di proliferazione cellulare, controllato dalla parte del cervello che controlla il colon. Finché una persona è in difficoltà per il “problema indigesto” le cellule continuano a moltiplicarsi, formando quello che viene chiamato un tumore del colon. La medicina convenzionale interpreta queste cellule aggiuntive come “maligne”. Basato su migliaia di studi di casi, il Dr. Hamer mostra che queste cellule aggiuntive (il tumore) sono in realtà “cellule usa e getta” che sono utili solo per il momento. Nel momento in cui il “boccone indigeribile” può essere digerito, le cellule superflue non sono più necessarie e vengono rimosse con l’aiuto di batteri o funghi.

In pratica il cervello si sa non distingue tra reale e simbolico o immaginario e mette in pratica gli stessi programmi di sopravvivenza in entrambi i casi.
E così la malattia ha sempre un senso. Essa è utile, necessaria, vitale per l’individuo e per l’evoluzione della specie.

Relazione tra emozione e organo

Secondo il dr. Hamer c’è una relazione tra l’emozione e l’organo colpito dal cancro. Il medico tedesco ha stilato una vera e propria lista di correlazioni. Per fare alcuni esempi, il cancro al seno sinistro sarebbe collegato a conflitti che riguardano figli, casa e madre. Quello al seno destro conflitti con il partner o altri.

Il cancro all’esofago e al colon indicherebbe qualcosa che non può essere inghiottito e digerito. Il cancro al fegato indicherebbe paura di morire di fame, mentre ai polmoni paura di morie soffocati o paura di qualcuno. Il pancreas sarebbe colpito per ansia e rabbia con i membri della famiglia, la prostata e l’utero per conflitti di natura sessuale.

Cosa avviene a livello cellulare

A livello cellulare la cellula viene stressata diventando povera di adrenalina e al contempo con alto contenuto di zucchero e poco ossigeno. A questo punto si alza la possibilità che diventino cancerogene.

Maggiore il livello di zucchero nella cellula causato dall’impoverimento di adrenalina, e minore il contenuto di ossigeno, maggiore la possibilità che le cellule mutino e diventino cancerogene.

Ci sono diversi fattori che contribuiscono a questo impoverimento di adrenalina, con aumento dello zucchero e abbassamento dell’ossigeno. I fattori fisiologici comprendono scarsa nutrizione, droghe, esposizione a sostanze tossiche, radiazioni, parassiti e altri. Tra le cause psicologiche vi sono shock e traumi, sentimenti repressi, depressione, isolamento, insonnia, conflitti di lunga durata.

Lo sviluppo del cancro

Brevemente, lo stress dovuto allo shock inevitabile provoca l’abbassamento della melatonina mentre si elevano i livelli dell’ormone cortisolo che abbassano il sistema immunitario. Elevati livelli di cortisolo causano l’impoverimento dell’adrenalina.  Il principale compito di quest’ultima è di convertire il glucosio delle cellule in energia per il corpo. Quando le riserve di adrenalina sono impoverite il glucosio aumenta lasciando poco spazio all’ossigeno.

Quando una persona ha uno shock inevitabile spesso si sente morire dentro. Il sistema immunitario riceve questi messaggi di rallentare o addirittura smettere di funzionare dal centro emotivo del cervello coinvolto dallo shock. Per questo il sistema immunitario si indebolisce.

L’influenza dei microbi

Virus, batteri e funghi patogeni che si sono stabiliti nella parte indebolita del corpo entrano nelle cellule normali per nutrirsi delle alte quantità di glucosio. Questa fermentazione del glucosio causa il rilascio di micotossine, prodotto di scarto altamente acido, che rompe il ciclo di Krebs della cellula (il processo che usa ossigeno come parte della respirazione della cellula) e rompe la catena di trasporto degli elettroni della cellula. Il numero delle molecole ATP che producono energia per il corpo diminuisce drasticamente.

La mancanza di ossigeno causa la mutazione delle cellule normali durante il processo di divisione, creando nuove cellule cancerogene. Il tessuto e le cellule del corpo diventano altamente acidi (pH basso) a causa dei sottoprodotti della produzione di rifiuti. L’eccessiva acidificazione del corpo si verifica anche a causa della fermentazione degli ormoni dello stress in eccesso nel corpo, della cattiva alimentazione (alimenti a basso valore pH) e della mancanza di esercizio fisico. Cellule di virus, batteri, lieviti, muffe, funghi, candida e cancro prosperano in un ambiente acido a pH basso.

Durante la fase successiva questi microbi formano una relazione simbiotica con le cellule tumorali appena create. Si nutrono di essa e ne alimentano la crescita.

Altri studi sull’importanza dei fattori emotivi

Uno studio condotto dal King’s College Hospital di Londra, riportato dal Journal of Psychosomatic Research, identifica nella forte repressione della rabbia la caratteristica comune a 160 pazienti malate di cancro al seno.

I ricercatori del Cancer Centre del Greek Social Security Department  di Atene hanno condotto un sondaggio che ha portato a riconoscere che 813 pazienti malate di cancro al seno avevano subito un evento traumatico alcuni mesi prima, come la morte di una persona cara o abusi del partner o continui conflitti in famiglia.

Analoghi risultati ha avuto lo studio condotto dall’Università di Helsinki su 10808 donne.

La medicina tradizionale cinese sulle cause del cancro

La visione medica tradizionale cinese sull’eziologia del cancro sostiene che ci sono diversi fattori che possono contribuire alla sua formazione, e che tra le cause principali ci sono i fattori interni, cioè le emozioni. Ad esempio, Sun Binyan scrive nel suo libro Cancer Treatment and Prevention: “la maggior parte dei pazienti malati di tumore mostra soppressione delle emozioni. Tendono a trattenere la loro rabbia.”

Nel libro Prevenzione e trattamento del carcinoma nella medicina tradizionale cinese Jia Kun fornisce 10 raccomandazioni per la prevenzione. Naturalmente un  buon ambiente e l’igiene personale, adeguati livelli di lavoro (esercizio fisico e riposo), buone abitudini alimentari e cibo adeguato, evitare il fumo e trattamento tempestivo di tutti i disturbi. Al di là di questo afferma che devono essere evitati i cambiamenti emotivi, come preoccupazione, paura, esitazione, rabbia, irritazione e nervosismo. L’esaurimento mentale è dannoso e la vita dovrebbe essere arricchita dall’intrattenimento.

I disturbi delle sette emozioni

Shi Lanling e Shi Peiquan citano l’eziologia di vari tumori nel loro libro sull’Esperienza nel trattamento dei carcinomi con la medicina tradizionale cinese.

Per quanto riguarda l’effetto delle emozioni i fattori eziologici della malattia coinvolgono principalmente il disturbo delle sette emozioni, in particolare la malinconia, l’ansia e la rabbia, che possono danneggiare la milza e il fegato.

Disorientato dalla malinconia e dall’ansia, il qi sarà ristagnato e la milza perderà la funzione di trasformazione e trasporto, portando a disturbi del metabolismo dell’acqua e al successivo accumulo di umidità-catarro, mentre, compromessa dalla rabbia, il qi del fegato sarà ristagnato. Il qi del fegato ristagnato, in quanto qi è il comandante del sangue, può causare stasi di sangue. Quindi, il disturbo emotivo, la coordinazione tra il movimento ascendente-discendente del qi degli organi, il flusso lento di qi e sangue e la conseguente ostruzione di umidità, catarro e stasi del sangue sono la patogenesi fondamentale della malattia.

Nella loro sezione sulla cura del cancro al seno, gli autori fanno riferimento a una discussione in un testo della dinastia Ming del chirurgo Chen Shigong (1555-1636 d.C.) che indica che il tumore al seno “deriva da ansia, depressione emotiva e troppi pensieri che danneggiano fegato, milza e cuore e causano l’ostruzione dei canali “.

Uno studio pubblicato in Cina

In Cina, uno studio pubblicato che coinvolge una popolazione enorme (750.000 persone a Pechino) ha cercato di scoprire se i fattori psicosociali hanno contribuito all’incidenza del cancro polmonare primario. Il loro studio ha mostrato tre fattori associati positivamente con l’insorgenza di cancro al polmone:

  1. Esplosione di emozioni che non possono essere controllate.
  2. Pessime condizioni di lavoro, incluso uno scarso rapporto con i colleghi
  3. Sentimenti depressivi per molto tempo.

Una cattiva relazione con i colleghi generalmente suggerisce che ci sia una tensione emotiva durante la giornata lavorativa. Quando il “sentimento depressivo per lungo tempo” è stato analizzato ulteriormente, si è scoperto che questo era un fattore di rischio significativamente più forte per le donne rispetto agli uomini.

Questo studio supporta la tradizionale tesi cinese che le emozioni possono contribuire all’incidenza del cancro, ma dovrebbe essere verificata da uno studio strettamente controllato al fine di convincere i ricercatori occidentali che i risultati potrebbero avere importanti implicazioni per la comprensione dell’eziologia del cancro.

Quando noi occidentali ci convinceremo di non essere solo un corpo ma di avere un’anima? Che siamo religiosi o no, dovremmo capire che l’hardware di un computer non funziona senza un software, così come un corpo non funziona senza una psiche.

fonti

http://www.alternative-cancer-care.com/

Foto di Mandy Fontana da Pixabay

 

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