Global Scaling o la teoria del frattale fondamentale

La teoria del Global scaling

Dopo Julia e Mandelbrot, negli anni ’80,  il dott. Hartmut Müller continuò le sue ricerche sui frattali arrivando a ipotizzare la sua Teoria del Global Scaling.

Pur essendo tedesco ha studiato filosofia, matematica e fisica a San Pietroburgo, l’ex Leningrado in epoca sovietica. Successivamente lavorò in diverse università e istituti scientifici sovietici.

Müller orientò i suoi studi per dare risposte alle domande che spesso si faceva. Si chiedeva come avviene che l’ordine fondamentale per creare questo nostro universo perfetto nasce dal caos in cui tutto è possibile?

Secondo lui l’universo aveva seguito fin dall’inizio un’idea o un piano.

Importanza della scala logaritmica

Con la teoria del Global Scaling Müller ha cercato di fornire un quadro globale sulla distribuzione della massa nell’universo, le forze di gravità, l’elettromagnetismo, la natura del tempo, la distribuzione dei numeri primi, l’interazione con il DNA, etc.

Innanzitutto la teoria del Global-Scaling ha come presupposto che la scala naturale sia non lineare ma in prima approssimazione logaritmica e, in seconda approssimazione, frattale e iperbolica.

I biologi Schmidt, Nielsen, Shnoll, Shirmunski  avevano già scoperto che gli organismi che hanno dimensioni corporee entro certi limiti di misura sembrano aver maggiori possibilità di sopravvivenza e riproduzione.

La scoperta decisiva venne dal biologo ucraino Cislenko. Nel 1981 pubblicò i risultati di 23 anni di ricerca che mostravano inequivocabilmente, che le misure biologicamente favorevoli si trovano a distanze uguali lungo una scala logaritmica.

Cislenko riuscì a provare questo fatto per 4727 diverse specie di mammiferi, per oltre 5000 diversi tipi di rettili, per 452 tipi di uccelli, per circa 1900 tipi di anfibi, 381 tipi di pesci d’acqua dolce, 218 pesci del mare del nord, per più di 21000 tipi di insetti, così come per numerose piante, funghi e batteri.

Oggi questo fenomeno è riconosciuto come la scala logaritmica nella frequenza di distribuzione delle specie biologiche in riferimento alla dimensione e massa del corpo degli organismi.

Invarianza di scala logaritmica

Negli anni sessanta i fisici Bjorken e Feinman avevano scoperto un fenomeno simile (invarianza di scala logaritmica) nella frequenza di distribuzione delle particelle elementari.

L’invarianza di scala è una caratteristica degli oggetti o una legge fisico-matematica, che non cambia la forma se si scalano le lunghezze (o parimenti le energie) di un fattore comune.

Nel 1982 Hartmut Müller riuscì a dimostrarlo per tutte le particelle conosciute, per i nuclei e gli atomi, ma anche per gli asteroidi, le lune, i pianeti e le stelle. Si tratta di un fenomeno globale, infatti può essere lo stampo dello stesso universo.

La Global Scaling Theory è la prima del suo tipo a descrivere matematicamente la distribuzione dei parametri preferiti in natura e può anche spiegare la causa per questa distribuzione. La somma delle probabilità che causa l’apparizione di un certo valore fisico in una certa posizione lungo la scala logaritmica, può essere graficamente rappresentata tramite il cosiddetto frattale di Müller.

frattale di Müller

L’elemento fondamentale della teoria proposta è un’unità di misura universale chiamato il Frattale Fondamentale o FF.

Il Frattale Fondamentale è di pura origine matematica. E’ una costante eterna che forma l’universo in tutte le scale. E’ una matrice universale di stabilità. Atomi, cellule viventi, organismi, sistemi planetari o galassie sono sempre realizzazioni della stessa matrice: il FF.

Il frattale fondamentale è lo spettro della risonanza del protone .

onde stazionarie

In un’onda stazionaria  in pratica non c’è propagazione lungo una certa direzione nello spazio, ma solo un’oscillazione nel tempo. Pertanto, è soltanto il profilo dell’onda stazionaria a muoversi, oscillando “su e giù” in alcuni punti. I punti ove l’onda raggiunge ampiezza massima sono detti antinodi (o ventri), i punti che invece rimangono fissi (ove l’onda è sempre nulla) sono detti nodi.

Nella Global Scaling, il termine generale per questo tipo d’onda è onda-G (in analogia all’onda gravitazionale), dove l’onda-G può  essere distinta dalle onde gravitazionali Einsteniane.
La differenza significativa tra onde-G e onde elettromagnetiche o Einsteniane, si trova nel fatto che le onde-G non si propagano nello spazio e nel tempo, ma esistono – in analogia macroscopica col fenomeno della non-località in fisica quantistica – ovunque simultaneamente.

Un’applicazione ovvia è la trasmissione di informazione tramite onde-G. Una prima dimostrazione pubblica di trasmissione wireless senza una frequenza portante generata artificialmente, è stata eseguita tra Mosca e Bad Tölz (Germania) nel 2001.

Altra dimostrazione pubblica della tecnologia G-Com è avvenuta nel 2004 alla Technical University di Berlino. Hanno qui dimostrato il trasferimento di dati tra due pc portatili.

Risonanza

Più del 99% del volume della materia consiste di vuoto.

Il vuoto quantistico non è semplice spazio vuoto. Il vuoto quantico è un oggetto capace di interagire con tutti i corpi. Dal vuoto emerge la dimensione dello spazio e del tempo. Grazie all’interazione con il vuoto un oggetto oscilla. Gli oggetti possono essere tutti separati tra di loro, ma non possono essere separati dal vuoto. Qualunque oggetto al mondo deve oscillare, come succede alle onde del mare. Gli oggetti nel vuoto quindi possono oscillare in risonanza. Un’oscillazione si può propagare a velocità infinita e può connettere tra loro oggetti distanti nello spazio e nel tempo ‘istantaneamente’.

Questa risonanza e oscillazione delle particelle nel vuoto è uno dei meccanismi più importanti, che regola l’armonica organizzazione della materia a tutti i livelli o scale, dalle particelle subatomiche alle galassie.

Poiché le oscillazioni sono armoniche Muller le definisce  “la melodia del creato”.

Lo spettro

L’energia di un’oscillazione dipende dall’ampiezza e dalla frequenza. Maggiore la frequenza, minore l’ampiezza.

le naturali oscillazioni della materia producono spettri logaritmici e frattali di frequenza, lunghezza d’onda, ampiezza e una rete logaritmica e frattale di nodi oscillanti nello spazio.

Lo spettro completo della frequenza di risonanza dell’oscillazione si può rappresentare come un set di spettri logaritmici e frattali, che si ripetono in tutte le scale.

Questo spettro è costruito come lo spettro di una melodia.

nodi di oscillazione

Le particelle elementari,di cui consiste la materia, sono nodi di oscillazione, attrattori, singolarità del vuoto.

La materia si concentra nei nodi di oscillazione, dove la densità dello spettro è massima. Il vuoto rappresenta lo stato della materia energeticamente più basso. Avendo presente un’onda stazionaria, si mostra una tendenza alla fusione durante la fase di compressione, nella fase di transizione tra un’onda a un nodo.

Nella fase di decompressione una tendenza alla disintegrazione, nella transizione da un nodo a un’onda. Questo cambiamento da compressione a decompressione causa un pattern logaritmico e frattale.

Nella rappresentazione logaritmica  i principali attrattori mostrano una distribuzione equidistante. I principali attrattori vicini sono sempre separati da un’unità del logaritmo naturale. Di conseguenza, se si conosce un attrattore principale, tutti gli altri possono essere calcolati semplicemente moltiplicando per il numero di Eulero. Questa caratteristica dell’FF è chiamata “invarianza di scala” o “scaling” o “ridimensionamento”.

Il protone

Le proprietà fisiche del protone definiscono l’unità di misura della teoria del global scaling.

In base alle conoscenze attuali di fisica delle particelle il protone è una particella stabile. Ciò vuol dire che esso non decade in altre particelle.

Il tempo di vita media di un protone deve essere superiore a 1034 anni, ossia 1 seguito da 34 zeri. Per confronto, l’Universo ha 13,8 miliardi di anni, cioè 1 seguito da 10 zeri. In media, alcuni protoni potrebbero essere più longevi di qualsiasi stella, pianeta o galassia.

Per questo più del 99% della materia consiste di protoni e risonanza dei protoni. Questo è il motivo per cui la risonanza dei protoni determina il corso di tutti i processi e la composizione di tutte le strutture dell’universo.

Inoltre l’invarianza di scala logaritmica dello spettro della risonanza del protone è la base della teoria del global scaling.

Come sopra così sotto

La teoria è davvero affascinante.

Perché l’universo è così grande e allo stesso tempo così piccolo?

E’ a causa dell’invarianza della scala logaritmica della FF. La stessa differenza di scala di 12 unità logaritmiche naturali divide la scala della Galassia e la scala del sistema solare, che appare nella Galassia come un atomo in una cellula vivente. Sulla scala logaritmica è sempre la stessa distanza, ma nello spazio-tempo lineare può essere subatomico o interstellare.

Tutto è collegato nell’universo. Tutti gli oggetti esistenti risuonano armonicamente tra di loro e sono collegati da un principio fondamentale, la concordanza. I fenomeni sono in relazione reciproca, per cui al variare dell’uno varia anche l’altro. Gli oggetti estremamente piccoli risuonano allo stesso modo di oggetti estremamente grandi. Le variazioni degli uni influenzano gli altri. In questo modo l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande non sono così distanti come ci appare. La risonanza reciproca delle particelle annulla le distanze. Tutto risuona in una splendida melodia, la melodia del creato.

tutto è collegato

Per questo avviene che l’astrofisica si collega con la biologia e l’ingegneria con l’archeologia. La medicina, per esempio, avvalendosi di questa teoria può diventare veramente olistica. L’essere umano, non solo è preso in considerazione in tutte le sue dimensioni, ma è anche considerato nelle sue relazioni con i sistemi più grandi e quelli più piccoli. Infatti ogni essere non è isolato ma la sua esistenza non può prescindere dalle relazioni con il resto dell’universo.

Di conseguenza lo studio dell’anatomia e della fisiologia viene visto alla luce delle leggi matematiche universali. I ritmi biologici, ad esempio, il respiro, il battito cardiaco e l’attività elettrica del cervello, sono collegati  alle dimensioni e all’attività dei pianeti e delle stelle.

Studiando il sistema solare si può prevedere l’anatomia umana e viceversa. Questo ci ricollega alla saggezza antica ma spalanca anche nuovi orizzonti scientifici nel campo della medicina, dell’energia e delle telecomunicazioni.

Foto di Yukimi Yokoyama da Pixabay

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