Lo straordinario viaggio di Nicholas Roerich in Asia

Nicholas Roerich

Nicholas Roerich era nato a San Pietroburgo, in Russia. Figlio di un avvocato di alto livello studiò legge per accontentare il padre ma non tralasciò di dedicarsi a ciò che realmente amava, l’arte. Personalità geniale si interessò non solo di arte, ma di architettura, archeologia, letteratura e filosofia. In totale le opere da lui compiute ammontano a 7.000 fra dipinti e disegni.

Durante i primi anni del Novecento, Roerich, grazie anche all’influenza della moglie Helena, sviluppò l’interesse verso le religioni orientali e la teosofia. Era già una figura di spicco nel mondo culturale della capitale russa.

Dopo la rivoluzione del 1917 e la caduta del regime zarista, Roerich, politico moderato che metteva i valori spirituali e il patrimonio culturale della nazione al di sopra dell’ideologia e dei partiti politici, ebbe un ruolo attivo nella politica.

Insieme a Maxim Gorky e Aleksandr Benois partecipò alla “Commissione Gorky” nell’intento di proteggere l’arte e l’architettura dalla distruzione e dal vandalismo.

Dopo l’ascesa al potere dei Bolscevichi di Lenin, Roerich era sempre più scoraggiato riguardo al futuro politico della Russia. Nel 1918, insieme alla moglie Helena e ai figli, emigrò in Finlandia.

La scuola di Agni Yoga

Dopo alcuni mesi I Roerich si trasferirono a Londra. Qui, nel marzo 1920, fondarono la loro scuola di “pensiero occulto”, Agni Yoga. Gli insegnamenti spirituali erano dati ai Roerich e ai loro associati dal Maestro Morya, il guru di Helena Blavatsky, fondatrice della società teosofica.

In seguito a problemi nella capitale inglese ed un invito del direttore dell’istituto d’arte di Chicago, i Roerich partirono per l’America nell’autunno del 1920. Rimasero negli Stati Uniti fino al maggio 1923. Nel dicembre del 1920 fece la prima apparizione a New York una mostra itinerante delle numerosissime opere pittoriche di Roerich che girò la nazione fino a San Francisco e durò fino al 1922.

Negli Stati Uniti i Roerich fondarono diverse istituzioni come Cor Ardens e Corona Mundi. Con l’intento di unire artisti di tutto il mondo nell’attivismo civico, anche il Master Institute of United Arts e una nuova sede dell’Agni Yoga.

Nel 1923 alcuni suoi ammiratori fondarono il Roerich Museum, che si arricchì di un gran numero di opere dell’artista.

La spedizione dei Roerich in Asia

Il Nicholas Roerich Museum di New York e il Centro Internazionale di Arti “Corona Mundi” (Corona della Pace) organizzarono la spedizione di Nicolas Roerich in Asia Centrale nel 1924. Insieme alla moglie e uno dei figli, Nicholas partì per un lungo viaggio nelle regioni più interne e meno conosciute dell’Asia Centrale. Visitarono l’India, il Sikkim, il Tibet, la Cina e la Mongolia.

Durante la spedizione raccolsero e studiarono reperti archeologici e antichi libri sul buddismo. Studiarono e catalogarono modelli di pittura tibetana. Crearono intere collezioni botaniche e geologiche. Trascrissero le leggende e le tradizioni locali. Ancora oggi, i materiali raccolti durante la spedizione continuano ad avere grande valore scientifico.

I Roerich a Darjeeling

L’arrivo di N. Roerich a Darjeeling coincise con la fuga dal Tibet del Tashi Lama, il leader spirituale dei Tibetani. I Roerich alloggiavano in una casa che aveva una vista mozzafiato dell’Himalaya, rimasero a Darjeeling per quindici mesi.

Le autorità inglesi, con tutte le loro forze, ostacolarono la spedizione di Roerich attraverso l’India.

Nonostante tutti gli ostacoli, subito dopo l’arrivo dei Roerich a Darjeeling, Nicholas Roerich ebbe un incontro in uno dei templi con uno dei Mahatma, il Maestro Morya, e il discepolo che lo accompagnava.

Da lì Nicholas e Helena Roerich, su invito del Mahatma, ripartirono per visitare il luogo più sacro del nostro pianeta, Shambhala.

Shamballa

Dove adesso si trovano solo laghi salati e i desolati deserti del Gobi, del Takla Makan, di Tsaidam e della Zungaria, vi era un vasto mare interno che si estendeva sull’Asia Centrale. Circa 12.000 anni fa un cataclisma locale spazzò via le acque al Sud e all’Ovest, formando un grande deserto, lasciando un’oasi, con un lago e un’isola al centro.

In questo mare vi era una splendida Isola Bianca (Shveta-Dvipa), sopra la quale era stata costruita la città di Shamballa, che per la sua bellezza non aveva rivali al mondo. Si dice che fosse abitata dagli ultimi residui della razza che precedette la nostra, misticamente chiamati i Figli della Nebbia di Fuoco.

L’isola nel Mare del Gobi, con i suoi resti di una splendida civiltà, esiste tuttora come oasi circondata da sabbie che non sono state calpestate da piedi di uomini.

Le grandi culture si assomigliano

Notando gli aspetti comuni nelle culture di Russia e India, studiando le culture degli antichi paesi asiatici, Nicholas Roerich concluse che c’è più somiglianza che differenza nelle culture dei diversi popoli. Questa somiglianza unisce i paesi dell’Asia con quelli dell’Europa e dell’America.

Nel corso di quel viaggio secondo quanto si legge nei suoi scritti si imbatté anche in alcune testimonianze relative alla presenza di Gesù Cristo nella regione dell’Himalaia. Addirittura, nel suo presunto sepolcro, nella città di Srinagar, nel Kashmir, tuttora venerato come quello di un grande santo di nome Issa venuto a predicare dal lontano Occidente.

Tornato in America, nel 1928 Roerich fondò un Centro di ricerca per gli studi himalaiani, le cui finalità erano l’approfondimento dell’etnografia e dell’antropologia di quella regione dell’Asia, sulla base del ricco materiale raccolto sul campo.

Il Patto Roerich

Nel 1929 Nicholas Roerich ricevette il Premio Nobel per la pace dall’Università di Parigi. Il suo impegno per la pace portò alla creazione della Pax Cultura.

Roerich, insieme al professore di diritto internazionale dell’Università di Parigi George Chklaver, elaborò il Patto Roerich. I rappresentanti ufficiali degli Stati Uniti e di tutti e venti i paesi dell’America Latina, alla presenza del presidente F.D. Roosvelt, firmarono il patto alla Casa Bianca di Washington il 15 aprile 1935.

Presenta come sostanziale innovazione quella di essere un patto non solo per la difesa della cultura in tempo di guerra, ma per la salvaguardia e lo sviluppo della cultura anche in tempo di pace.

Enti e monumenti possono essere registrati e beneficiare della salvaguardia secondo le norme del patto, venendo identificati con il simbolo della Bandiera della Pace. Il disegno della Bandiera della Pace mostra tre sfere circondate da un cerchio di colore magenta su sfondo bianco.

Si tratta di un simbolo antichissimo, che si ritrova sul vasellame del neolitico, sugli anelli tibetani, sugli scudi dei crociati e sulle armature dei Templari, nelle opere degli antichi pittori spagnoli e anche del Tiziano.

Pace attraverso la cultura

“Pace attraverso la Cultura” recita uno dei motti preferiti di Roerich.

Per pace, Roerich non intende solo l’opposto della guerra e ancora meno una situazione di riposo: pace è creatività, produzione, sviluppo e perfezionamento dello spirito. La pace è la naturale e unica possibilità di raggiungere, attraverso la creazione, i più elevati ideali dell’umanità.

Nicholas Roerich si è spento nel dicembre del 1947 e le sue ceneri riposano ai piedi dell’Himalaia.

Recentemente sono stati tradotti e pubblicati in italiano due volumi di scritti relativi al suo grande viaggio esplorativo fra le montagne e i deserti dell’Asia Centrale, che hanno riproposto i temi relativi alla mitica Shamballa e al regno sotterraneo di Agharti.

 

tratto da wikipedia

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