L’esperimento hippie e la sua eredità

L’esperimento hippie e la sua eredità. Abbiamo bisogno di un nuovo movimento d’amore e di pace?
Il secolo scorso è stato caratterizzato da correnti di pensiero estreme, che hanno portato l’umanità a volte a perseguire ideologie distruttive e sanguinarie, a volte ideali di pace e amore collettivo. Uno di questi ultimi è stato il movimento hippie.

Hippie e la controcultura degli anni 60

Gli hippie furono uno dei tre gruppi più influenti della controcultura degli anni 60. Rifiutavano le istituzioni, criticavano i valori della classe media, si opponevano alla guerra in Vietnam, abbracciavano concetti delle filosofie asiatiche, erano a difesa dell’ambiente, erano spesso vegetariani e vivevano in comunità.

Facevano uso di droghe psichedeliche che credevano fossero utili ad espandere la loro coscienza. La loro ideologia era basata sulla pace, sull’amore e sulla libertà. Era basilare la ricerca del significato e del valore, tanto da portate qualcuno a definire il fenomeno hippie un movimento religioso.

Negli anni 60 la parola Hippie definiva una persona giovane, dalla barba incolta e dai capelli lunghi, che rifiutava le regole sociali a favore della libera espressione dell’amore e dell’espansione della coscienza. Spesso andava a piedi nudi, con pantaloni a zampa di elefante e faceva uso di droghe psichedeliche.

Origine della parola hippie

Quello che forse ignoriamo è che la parola Hippie faceva già parte dello slang dei neri di Harlem negli anni ’40 e significava “sofisticato, alla moda”. Fu l’uso continuo della stessa parola da parte di un cronista di San Francisco nel 1965 che finì col definire in questo modo i giovani che affluivano nella città in quel periodo.
In realtà già negli anni ‘30 alcuni individui portavano barba e capelli lunghi, indossavano sandali o andavano a piedi nudi, e avevano un’alimentazione vegetariana.

Si trattava dei nature boys, immigrati tedeschi o giovani americani che erano stati influenzati dall’ideologia delle “Lebensreform”, riforma della vita.
La religione delle popolazioni germaniche, fin dalle origini, è stata da sempre legata alla natura e alla terra. Questo culto “pagano”, da sempre combattuto ferocemente dalla cristianità ortodossa, finì col fondersi con il culto cristiano che mai riuscì a sopprimere l’eredità del paganesimo dei tedeschi.
Significativo che già nel 1832 Goethe si schierava contro il potere distruttivo dell’uomo. Con la sua “civilizzazione” stava cambiando il clima e le condizioni climatiche, distruggendo le foreste e portando all’estinzione animali e piante, inquinando le acque, insomma danneggiando gravemente l’intera natura.

Lo stile di vita naturale

Nel 1866 Ernst Haeckel coniò il termine “ecologia” e segnò la nascita di una nuova disciplina.
Nel 1860 un ex prete protestante di nome Eduard Baltzer aveva già pubblicato un volume sullo stile di vita naturale. I suoi scritti avranno una grande influenza sul giovane artista Karl Wilhelm Diefenbach. Questi andò avanti fondando diverse comunità per i riformisti, coloro che auspicavano un genere di vita più naturale. A sua volta Diefenbach ebbe due allievi, Fidus e Gusto Graser che contribuirono con la loro arte a diffondere lo stile di vita naturale.
Fidus (1868-1949) fu riconosciuto come il più grande artista psichedelico, prima ancora che il movimento si sviluppasse nel ’60, e Graser divenne amico e insegnate dello scrittore Hermann Hesse.

Nella sua cronaca “ Tra le rocce. Appunti di un uomo naturale” scritto nel 1908, Hesse descrive la sua avventura insieme al maestro Graser vivendo in modo naturale, dormendo nelle caverne delle Alpi svizzere e cibandosi di frutti se non digiunando per giorni. Questo rapporto con Graser ispirò la relazione di Siddharta con il suo maestro.

Nel 1883 Louis Kuhne publicò un libro dal titolo “La nuova scienza della guarigione” ponendo così le basi della naturopatia. Il libro fu tradotto in 50 lingue e fu altamente apprezzato anche dal Mahatma Gandhi.
Nel 1896 Adolf Just creò un ritiro nelle Montagne Harz vicino Isenburg, considerato un modello del modo in cui ristabilire la comunione con la natura. Just era contro l’inquinamento, l’uso della carne, la vivisezione, la vaccinazione, il caffè, l’alcool e il fumo e anche l’educazione scolastica. La sua ribellione contro i trattamenti medici convinse anche Gandhi che lo aiutò a formulare la sua ideologia e quando Gandhi uscì di prigione nel 1944 aprì un sanitario di cure naturali in India basato sul modello di Just.

I Wandervogel tedeschi

Tra il 1896 e il 1908 in Germania si sviluppò un movimento giovanile come reazione alla società rigida del tempo e alla cultura incentrata sulla musica folk. Chiamato Der Wandervogel (“Uccello migratore”), il movimento si oppose alla formalità dei tradizionali club tedeschi.  Al contrario enfatizzava le gite nei campi, le escursioni, il canto e la musica amatoriale, la moda creative e il campeggio nella natura.

Ispirati dalle opere di Friedrich Nietzsche, Goethe, Hermann Hesse, and Eduard Baltzer, i Wandervogel attrassero migliaia di giovani che rifiutavano l’urbanizzazione e invocavano il ritorno alla vita spirituale, alla vita naturale e pagana dei loro predecessori.

Il nudismo

Siamo nel 1904 e il tedesco Richard Ungewitter pubblica un libro dove promuove il nudismo, il vegetarianismo e l’astensione da sostanze alteranti. Bagnarsi completamente nudi in mare o nei fiumi divenne una pratica popolare in Germania fin dall’inizio del secolo.

Il 20mo secolo si avviò con la necessità generale di riformare lo stile di vita del tempo. Si aspirava a una vita più naturale e genuina, che includeva medicina naturale, vegetarianismo, nudismo, astinenza da alcool e tabacco. Ma anche si chiedevano indumenti più semplici e comodi, liberazione sessuale, liberazione delle donne, degli animali e dei bambini, una maggiore solidarietà e vita in comunità, riforme sociali ed economiche.

Elemento centrale dei nuovi movimenti tedeschi era l’adorazione del sole, simbolo del ritorno al Paganesimo e allo stile di vita naturale in armonia con la terra.

Il centro culturale di Ascona

Ascona, un piccolo villaggio di pescatori sulle rive del Lago Maggiore, sul lato svizzero, divenne agli inizi del 1900 e fino al 1920, un centro culturale di sperimentazione. Era il luogo dove si riunivano gli spiriti ribelli di tutta l’Europa. Alcuni partecipanti furono Hermann Hesse, Carl Jung, Isadora Duncan, D.H. Lawrence, Arnold Ehret e Franz Kafka. Si sperimentavano nuovi modelli come il pacifismo, il femminismo, la psicoanalisi e le cure naturali.

Lo sviluppo della naturopatia

Tra il 1895 e il 1914 migliaia di tedeschi emigrarono in America. Qui trovarono terreno fertile per esportare e rinsaldare la loro idea di una nuova società basata sullo stile di vita naturale.
Un contributo fondamentale alla diffusione delle nuove idée arrivò dal Dr. Benedict Lust. Il padre della naturopatia introdusse in America i rimedi a base di erbe, l’idroterapia ed altre tecniche naturaliste.

Lust si dedicò anche ad altre discipline asiatiche contribuendo alla diffusione dello Yoga e dell’Ayurveda.

Il dr. Schultz arrivato a Los Angeles nel 1885, creò nel 1905 l’istituto di naturopatia.

Nel 1914 un altro immigrato Tedesco, il Professor Arnold Ehret, arrivato in California cominciò a promuovere il digiuno, il nudismo, e l’uso di capelli e barba incolti. Così grazie all’influenza degli immigrati tedeschi si diffuse tra i giovani la filosofia delle “riforme di vita”. La California con il suo clima mite era il luogo ideale per uno stile di vita legato alla natura.
Anche grazie a canzoni che inneggiavano al ragazzo naturale, già negli anni ‘50 l’attenzione verso lo stile di vita vegetariano, la medicina naturale, il nudismo e la vita girovaga nelle foreste era già molto diffuso.

Alla fine degli anni ‘50 si cominciò a diffondere tra questi giovani l’uso dell’LSD, la musica psichedelica, barba e capelli incolti e atteggiamenti di ribellione all’autorità.

psichedelico - hippie

la diffusione dei psichedelici

Nei primi anni ‘60 i professori Timothy Leary, Richard Alpert e Ralph Metzner erano impegnati con le loro ricerche nel campo dei psichedelici. Il dottor Hofmann  sintetizzò  l’LSD  per la prima volta nel 1938, in Svizzera.

Nel 1943 Hofmann mentre stava resintetizzando l’Lsd per caso assorbì attraverso le dita una piccolissima quantità della sostanza scoprendone così i suoi effetti. Come egli stesso aveva riportato, l’effetto più evidente era stata una fortissima produzione di immagini. Si sentiva come in uno stato da sogno e, ad occhi chiusi, percepiva numerose immagini fantastiche, forme straordinarie con giochi caleidoscopici di colori intensi.

Tre giorni dopo Hofmann assunse volontariamente 250 microgrammi di LSD e si diresse verso casa in bicicletta. Questo fu il primo vero “viaggio con l’acido” della storia.

In seguito Hofmann continuò a studiare le sostanze allucinogene che si trovavano nei funghi messicani e in altre piante usate dagli aborigeni. Questo portò alla sintesi della psilocibina.

Intervistato prima di morire, Hofmann si disse frustrato dalla proibizione mondiale dell’uso dell’LSD. Egli la considerava  “medicina per l’anima” ,  che era stata usata con successo per un decennio nel campo della psicoanalisi. Hofmann ammetteva però che doveva essere somministrata nelle giuste quantità altrimenti poteva rivelarsi molto dannosa.

Thimoty Leary e l’esperienza psichedelica

Nel 1963 Leary pubblicò un articolo che definiva Hermann Hesse il poeta del viaggio interiore. Lo considerò il più grande autore della letteratura psichedelica, sebbene le sue opere principali risalissero a decenni prima. Siddharta vendette milioni di copie ed Hesse divenne un simbolo della cultura hippie.

Leary aveva cominciato a lavorare al progetto psilocibina nel 1965. Lo scopo del progetto era di analizzare gli effetti di una versione sintetizzata della psilocibina (allora ancora legale), per curare l’alcolismo e gli atteggiamenti violenti dei criminali.

Nel 1964, assieme a Ralph Metzner, aveva scritto un libro intitolato : “L’Esperienza psichedelica“ basato sul Libro tibetano dei morti, nel quale si legge:

“Un’esperienza psichedelica è un viaggio verso nuovi reami di coscienza. La dimensione ed il contenuto dell’esperienza non hanno limiti, ed i suoi connotati caratteristici sono la trascendenza dei concetti verbali, delle dimensioni spazio-temporali e dell’ego o identità. Tali esperienze di coscienza espansa possono verificarsi in una varietà di modi: deprivazione sensoriale, esercizi yoga, meditazione disciplinata, estasi estetica o religiosa, oppure spontaneamente.

Più recentemente sono diventate accessibili a tutti tramite l’ingestione di droghe psichedeliche quali psilocibina, mescalina, DMT, ecc. Chiaramente, non è la droga a produrre l’esperienza trascendentale. Essa funge solamente come chiave chimica – apre la mente, libera il sistema nervoso dagli schemi e dalle sue strutture ordinarie.”

In quel periodo si assisteva alla diffusione in occidente di religioni e filosofie orientali e gli psichedelici promettevano di raggiungere uno stato simile all’estasi e alla grazia come quelle descritte dalle stesse religioni. Gli allucinogeni così si diffusero in modo impressionante.

Carl Jung  e gli psichedelici

L’esperienza psichedelica” divenne ben presto la bibbia del movimento hippie. Nella sua introduzione si faceva menzione di Carl Jung che si era impegnato per tutta la vita alla comprensione della visione interiore in prima persona.

Ma le posizioni di Jung sull’uso dei psichedelici erano ben diverse.

In una lettera a Betty Grover Eisner, che aveva affermato che la mescalina fosse quasi una droga religiosa, Jung aveva ammesso che la mescalina e le altre droghe potevano risultare interessanti per il fatto di mettere in luce un livello dell’inconscio altrimenti inaccessibile se non in particolari condizioni psichiche.

Nonostante ciò Jung non le considerava utili in quanto le esperienze inconsce vissute in questi stati di intossicazione non erano in realtà integrate nella coscienza. Meno che mai poteva parlarsi di religione, che Jung considerava invece un modo di vivere con devozione e sottomissione agli avvenimenti superiori, uno stato della mente che non si raggiunge con una pillola.

San Francisco capitale del movimento hippie

Giovani americani di tutta la nazione cominciarono a trasferirsi nei dintorni di San Francisco e nel giugno del 1966 le strade del quartiere Haight contavano circa 15000 hippie, insieme a importanti band musicali come i Charlatans, Jefferson Airplane, Big Brother e i Grateful Dead.

I moderni Diggers, giovani dell’ambiente underground, costituivano il settore più politicizzato e radicale della controcultura californiana di quegli anni. Dai predecessori dell’Inghilterra cromwelliana avevano assunto la filosofia egualitaria, la dimensione collettiva, la critica nei confronti dell’autocrazia statale e lo spirito solidaristico.

In quanto attori manifestavano le loro forme di contestazione con modalità creative e fantasiose attraverso spettacoli teatrali che si svolgevano in strada e che sempre cercavano il coinvolgimento degli spettatori nell’evento. Alla fine del 1966 i Diggers avevano aperto negozi che distribuivano cibo e droghe gratis, davano alloggio gratuito e organizzavano concerti rock liberi a tutti.

I grandi eventi hippie

Nell’ottobre del 1966 lo stato della California dichiarò illegale l’LSD. In risposta alla criminalizzazione dei psichedelici, gli hippie di San Francisco organizzarono un grande evento chiamato Love Pageant Rally al Golden Gate Park, che riunì circa 700-800 persone. Lo scopo era protestare contro la dichiarazione di illegalità dell’LSD e al contempo dimostrare che coloro che ne facevano uso non erano né criminali né pazzi.

Nel gennaio del 1967 il grande evento “Human Be-In” rese popolare la cultura hippie in tutti gli Stati Uniti con la presenza di 20.000 hippie al Golden Gate Park.

Nel giugno del 67 il Monterey Pop Festival presentò a un pubblico più vasto la musica rock della controcultura e segnò l’inizio dell’estate dell’amore. John Phillips dei the Mamas & the Papas scrisse la canzone divenuta il successo dell’estate che recitava “se vuoi venire a San Francisco mettiti fiori tra i capelli” ispirando migliaia di giovani ad andare verso San Francisco e indossare fiori tra i capelli o offrirli ai passanti, da cui il nome “Figli dei fiori”.

Circa 100mila giovani viaggiarono nell’estate del 1967 verso San Francisco, catturando l’attenzione dei media.

Il festival di Woodstock

Nell’agosto del 1969 a Bethel, una piccola città rurale nello stato di New York, si svolse il festival di Woodstock che per molti esprime l’apice della cultura hippie. Circa 500 mila persone si riunirono per assistere al concerto a cui parteciparono tra le band e i musicisti più famosi tra cui Canned Heat, Richie Havens, Joan Baez, Janis Joplin, The Grateful Dead, Creedence Clearwater Revival, Crosby, Stills, Nash & Young, Carlos Santana, The Who, Jefferson Airplane, and Jimi Hendrix.

Vivere in campagna

Negli anni ‘70 moltissime persone andarono a vivere nelle campagne a contatto con la natura, specialmente in California, nelle Hawaii e in Europa. Questa forma radicale di vivere in comunità riprendeva il periodo dei Wandervogel che si era diffuso una sessantina di anni prima in Germania e in Svizzera.

Nel 1970 si celebrò il primo Earth day. Nel 1972 si svolse il primo Rainbow gathering vicino il Granby Lake in Colorado. Erano eventi che servivano a rinnovare il legame con la terra, come le feste pagane del medioevo in cui le persone si riunivano nella natura per celebrare l’estate.

Molti hippie in California e nelle Hawaii vivevano nelle caverne in modo estremamente naturale.

La fine del movimento hippie

L’LSD finì col segnare la decadenza del movimento hippie.

Nella famosa estate dell’amore, divenendo l’uso dell’LSD più diffuso e azzardato, cominciarono a manifestarsi seri problemi. L’uso massiccio della droga con dosi più elevate e la vendita della sostanza nel mercato nero causò l’ospedalizzazione di moltissimi giovani in seguito ai cosiddetti viaggi con l’LSD.

La droga cominciò ad essere prodotta in modo amatoriale, soggetta ad errori nel processo di sinterizzazione che non potevano essere controllati. Errori che erano in grado di causare danni imprevedibili alla salute degli utilizzatori.

Uno degli effetti collaterali che maggiormente affliggevano gli utilizzatori erano gli improvvisi flashback, o il rivivere in modo improvviso e inaspettato parti dei trip precedenti, anche mesi dopo.

Inoltre da quando l’Lsd era stato dichiarato illegale, molti degli hippie continuavano a farne uso e si intensificavano quindi gli scontri con la polizia e gli arresti, in più si era incrementato il mercato nero.

Il progetto MK-ULTRA

Alcuni studiosi dell’epoca hanno ipotizzato che proprio la stessa CIA avesse fornito l’LSD da distribuire gratuitamente ai giovani arrivati a San Francisco.

Il progetto MK-ULTRA era conosciuto anche come programma della CIA per il controllo della mente. Era il nome in codice dato a un programma illegale e clandestino di esperimenti sugli esseri umani portato avanti dalla CIA durante gli anni cinquanta e sessanta. Il suo scopo era quello di influenzare e controllare il comportamento di determinate persone.

Lo scopo ufficiale degli esperimenti era quello di preparare un’azione di difesa per gli agenti americani ad un’eventuale azione analoga che avrebbero potuto subire da agenti russi. In particolare esperimenti sugli esseri umani avevano lo scopo di sviluppare farmaci e procedure da utilizzare durante gli interrogatori e le torture operate dall’esercito o dai servizi segreti, per indebolire l’individuo e forzare confessioni attraverso il controllo mentale.

Tali esperimenti prevedevano tra l’altro l’uso di ipnosi e farmaci come LSD. Nell’ambito di questo progetto interrotto ufficialmente nel 1973 furono usati come soggetti di prova inconsapevoli cittadini statunitensi e canadesi. Documenti recuperati farebbero supporre che la CIA abbia anche somministrato LSD. Lo scopo sarebbe stato verificare che tipo di reazione avessero avuto queste persone sotto l’influsso di droghe e altre sostanze. Ma anche effettuare il controllo delle menti.

L’incredibile successo dell’LSD

L’incredibile successo dell’LSD va inquadrato nella generale fiducia nell’industria farmaceutica esplosa dopo la seconda guerra mondiale, grazie anche ad un assillante pubblicità promossa dall’industria stessa. Le medicine erano una delle meraviglie della tecnologia. In generale il periodo fu caratterizzato da un’eccessiva e ingenua fiducia nel progresso, nella tecnologia e nella chimica. Forse si credeva perfino di poter creare la pillola per la felicità, come l’LSD poteva essere quella per vedere Dio.

La marijuana per certi versi era un prodotto più naturale e sarebbe stato più consono alla cultura hippie. Era però illegale già dagli anni 30 anche se veniva consumata da artisti consapevoli del fatto che questa aumentasse la creatività.

Anche la Beat generation, un movimento artistico, poetico e letterario sviluppatosi negli anni 50, caratterizzato da rifiuto delle norme imposte, innovazioni in stile, sperimentazione con le droghe, sessualità alternativa, interesse per la religione orientale, rifiuto del materialismo, ne aveva fatto largo uso.

Grof  e le ricerche sugli stati alterati di coscienza

Stanislav Grof, un psichiatra e psicoanalista ceco, negli anni 50 fu pioniere negli Stati Uniti nel campo della ricerca sull’LSD e degli stati alterati di coscienza. Successivamente divenne uno dei fondatori della psicologia transpersonale.

Attraverso esperimenti scoprì che i suoi pazienti rivivevano ricordi infantili inconsci, ricordi prima della nascita e delle vite passate con l’uso dell’Lsd. Più tardi scoprì che questi stati potevano essere raggiunti anche attraverso la respirazione cosiddetta “Respirazione olotropica”.

Roberto Assagioli, fondatore della psicosintesi e anche lui aderente alla branca della psicologia transpersonale, scoprì che questi stati alterati potevano essere raggiunti attraverso la meditazione.

Leary bandito dall’America

Ma Thimoty Leary durante l’evento Human-Be-In nel 1967 aveva infiammato le masse a favore dell’uso dell’LSD con lo slogan Turn on, tune in, drop out. “Accenditi, sintonizzati, abbandonati”.

Dopo che queste droghe psichedeliche erano state dichiarati illegali, Leary fu incarcerato diverse volte per possesso di droghe. Richard Nixon lo dichiarò “l’uomo più pericoloso d’America” a causa del suo disprezzo per le istituzioni. Gli ultimi anni della sua vita Leary li ha passati dedicandosi allo sviluppo di software per computer, con particolare attenzione alla realtà virtuale.

Fine del movimento hippie

Negli anni 70 il fenomeno hippie perse l’interesse della stampa a favore di nuove tendenze giovanili che in qualche modo contraddicevano completamente la filosofia hippie, diffuse in America e in Inghilterra, come gli skinheads, il punk, i goths. La musica psichedelica si evolse in rock progressivo, hard rock, heavy metal, punk rock. Spesso questi nuovi movimenti giovanili come punk e skinheads disprezzavano e attaccavano fisicamente gli hippie.

Gradualmente il movimento hippie si spense e le stesse persone cominciarono a cercare nuovi mezzi per esprimere la propria filosofia di vita come lo yoga, la meditazione, le escursioni, la difesa dell’ambiente, il cibo biologico.

Cosa ci rimane degli hippie

L’attuale società ha assimilato molti aspetti della cultura hippie. Ne sono esempi i grandi concerti musicali e i festival, la liberazione sessuale, i diritti di omosessuali, bisessuali e transessuali, le cooperative, l’interesse nel cibo naturale e nella fitoterapia, ed anche la diffusione del personal computer e di Internet, liberazione nel modo di vestire e di tagliare capelli e barba.

Le filosofie asiatiche e i concetti spirituali hanno avuto una maggiore diffusione. L’esperimento hippie, nato con le migliori ideologie e aspirazioni di riforma del mondo, finì nell’indifferenza e nel disprezzo, la sua ideologia minimizzata dall’uso di droghe che li aveva resi simili agli zombie, dai continui tafferugli con la polizia a causa delle droghe, o dalle accuse di vivere in comunità in modo promiscuo e di essere portatori di malattie.

Il mondo è ancora diviso, come ancora diviso è l’uomo occidentale, che non ha coscienza di se stesso.

Ci sarà mai un altro esperimento hippie? E questa volta non dimentichiamo la lezione.

 

Source

Hippie Roots & The Perennial Subculture

By Gordon Kennedy & Kody Ryan
Foto di Peter Kraayvanger da Pixabay

 

Foto di Daria Durand su Unsplash

 

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